sabato 2 aprile 2011

'Food Movies. L'immaginario del cibo e il cinema' di Alberto Natale


Le rappresentazioni del cibo nella letteratura e nel cinema sono in se stesse poco più che un ovvio corollario dell’importanza che gli atti alimentari rivestono nella storia umana. Il punto di vista privilegiato consiste nella loro libera natura di manifestazioni “disincarnate” rispetto alla realtà quotidiana, riscritture simboliche del rapporto materiale e simbiotico ereditato dagli uomini, nella lunga durata che ha caratterizzato le trasformazioni del nutrimento biologico in pratica culturale e sociale.
Si è cercato pertanto di individuare in tre filoni altamente rappresentativi dell’immaginario alimentare (il cibo assente e il fantasma della fame, le rappresentazioni di status come indicatori di riconoscimento di un gruppo sociale e i valori aggiunti della convivialità e della tavola come elementi antropologici universali) le corrispondenze cinematografiche, che alcuni film emblematici rendono disponibili per un’analisi comparativa delle raffigurazioni del cibo e del suo ruolo come motore narrativo, capace di trasfigurare il semplice sostentamento del corpo, nei motivi culturali del gusto e della competenza gastronomica.

Alberto Natale collabora con il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna. Si è laureato con Piero Camporesi e ha fatto parte del suo gruppo di ricerca iniziando ad occuparsi di letteratura di consumo nell’età moderna. Ha tra l’altro pubblicato: La piazza delle crudeltà e delle meraviglie, in La festa del mondo rovesciato (Il Mulino, 2002), I mostri in fuga dal Serraglio, in Sculture di carta e alchimie di parole (Il Mulino, 2008), Gli specchi della paura. Il sensazionale e il prodigioso nella letteratura di consumo (Carocci, 2008).

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